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martedì 19 novembre 2013

Chicche di moda di Nenella Impiglia


L’imprenditrice Nenella Impiglia esperta di moda ci svela chicche e aneddoti legati al mondo della moda. Questa settimana la chicca è Dall’uomo primitivo a oggi, l’evoluzione dell’accessorio.



A come accessorio. La sua etimologia (dal latino eccedere, aggiungere, accrescere) gli conferisce un’importanza che va aldilà del concetto di secondario o superfluo. La sua storia rivela ciò che siamo stati e chi siamo oggi. L’uomo primitivo si adornava con ossa, conchiglie, pietre, piume che trasformava in collane, bracciali, anelli, cinture, diademi. La donna etrusca indossava vestiti di lino arricchiti di lamine d’oro, stretti da cinture decorate con ricami e frange colorate e sfoggiava gioielli preziosi come spille, fibule, orecchini e bracciali.


Originali anche le calzature: sandali, zoccoli con pianta snodabile tramite cerniere, soprascarpe rivestite di sottili lamine di bronzo per i giorni di pioggia e scarpe di modello orientale, ornati di nastri colorati, borchie e catenine. Gli accessori raccontano epoche, entrano nel mito, grazie anche al mondo del cinema: indimenticabili sono stati la bombetta e il bastone di Chaplin,
il cappello di Indiana Jones, il Borsalino di Bogart, i tacchi vertiginosi e i sandali “effetto nudo” di Marylin, i max occhiali da sole neri dal taglio “cat-eye” di Audrey Hepburn


e gli “aviator” di Cruise in Top Gun, il filo di perle, il foulard annotato sotto il mento di Grace Kelly e la sua borsa Hermès.   




(Pubblicato sul Settimanale Vero n.41- 10 ottobre 2013)

sabato 9 novembre 2013

Chicche di moda di Nenella Impiglia



L'imprenditrice Nenella Impiglia esperta di moda periodicamente ci svela chicche e aneddoti legati a questo mondo fantastico.



A come Acconciatura, un elemento importante dell’abbigliamento, fin dall’antichità. Le donne egiziane di rango elevato ornavano capelli e parrucche con nastri, gioielli, fasce dorate; le matrone greche usavano lamine metalliche per ottenere boccoli che raccoglievano in chignon impreziositi da spilloni, reticelle, diademi, pietre preziose; le romane arricciavano i capelli con ferri roventi. Le acconciature divennero sempre più complicate e sfarzose soprattutto dopo il XVI secolo. La più in voga era il modello a “sellino”, una sorta di conca di capelli sormontata da incredibili decorazioni: fiori, palme, uccelli imbalsamati, modellini di navi. La più grande rivoluzione la porteranno gli anni ’20, con il taglio alla “garçonne”, simbolo dell’emancipazione femminile.


Dalla fine della 2^  Guerra mondiale saranno i personaggi dello spettacolo i modelli a cui ispirarsi: il biondo platino di Marilyn, la coda di cavallo di B.B., lo chignon a banana di Audrey. Poi verrà la moda del caschetto, il “bob” di Vidal Sassoon, delle cotonature, le parrucche e le chiome lunghe dei “capelloni”. Anche se Socrate soleva dire: <L’erba non cresce sulle vie troppo battute>, (attribuendo  la sua calvizie all’intensa attività  cerebrale), i capelli sono lo specchio del nostro inconscio.

(Pubblicato sul settimanale Vero n.42-24 ottobre 2013 )