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venerdì 29 ottobre 2021

Sala Umberto presenta dal 26 ottobre al 26 novembre 2021 lo spettacolo “ Fiesta “

 

di Rosalba Lupo

Il Teatro Sala Umberto Vi aspetta fino al 26 novembre con una commedia brillante. Dal titolo sfavillante “Fiesta”. A venti anni dal fortunato debutto dello spettacolo-cult campione di incassi dedicato a Raffaella Carrà torna in scena “Fiesta” con uno straordinario, divertente Fabio Canino. Lo showman fiorentino torna a celebrare il mito di Raffaella Carrà con questa esilarante commedia, un ironico e autoironico affresco del mondo gay con dialoghi serrati e battute a ripetizione e insieme una grande Fiesta dedicata alla più grande icona dello spettacolo italiano.  


Era il 2001 quando debuttava il primo progetto teatrale in assoluto dedicato a Raffaella Carrà e la conduttrice dell’allora fortunato programma del sabato sera “Carramba che sorpresa”, venuta a conoscenza da alcuni amici che era in scena uno spettacolo a lei dedicato decise, a sua insaputa con degli attori, di irrompere nel teatro con una delle sue “carrambate” decretandone un successo senza precedenti con sold out per sei mesi consecutivi e poi repliche in tutta Italia per oltre tre stagioni. In seguito la Carrà decise di andare lei stessa a teatro comprando in forma privata tutti i biglietti di una replica e regalandoli a tutti i suoi amici più cari per una vera Fiesta.  La “Fiesta” da cui prende le mosse la commedia è come ogni anno, il 18 giugno quando un gruppo di amici organizzano un party per il compleanno della loro amatissima Diva, per una ricorrenza “che va festeggiata tutti insieme, come il Natale”. Luca (Fabio Canino) è un fan di Raffaella Carrà, ma non uno qualsiasi, è il più scatenato, il più fedele, il più innamorato. Tanto innamorato da celebrare ogni 18 giugno il compleanno del suo mito in una vera e propria festa con tanto di torta, invitati, canti e balli sulle note dei più grandi successi della Raffa nazionale.  Per la “gaya” serata Luca invita, come ogni anno, i suoi due migliori amici Renato (Diego Longobardi) e Ivano (Sandro Stefanini). Il primo è un esuberante infermiere amante della palestra e dei bei ragazzi, il secondo un aspirante scrittore, uomo di fede e truccatore di una nota diva. A sorpresa, anche se non troppo, sopraggiunge un terzo ospite, Giuseppe (Simone Veltroni), un collega di Luca dall’incerta identità sessuale… Solo per lui. La Fiesta sarà un pretesto per piccanti confessioni tra amici, ma anche per liberare gli animi da desideri e paure. Proprio durante il gioco della verità con la “statuina-idolo” di Raffa, Giuseppe metterà a nudo inclinazioni e segreti. Come in tutte le feste che si rispettino, arriva all’improvviso l’elemento dirompente, come una meteora imprevista, che obbligherà gli invitati a rocamboleschi giochi di parole e divertenti fraintendimenti. Questa meteora ha il volto (e soprattutto il corpo) di Massimo (Antonio Fiore), il bel poliziotto, eterosessuale al 150%. Sarà lui a mettere in crisi le convinzioni di Luca e company o saranno loro a mettere in crisi il fascinoso Massimo?Una cosa è certa, qualsiasi sia il risultato, ci sarà da ridere! Sempre sotto l’occhio vigile e amorevole del mito Carrà! Anche perché senza le sue musiche e la sua energia, che “Fiesta” sarebbe?


I protagonisti si confrontano su temi che vanno dalla religione alla moda in un susseguirsi di dialoghi serrati e pungenti tra la satira e l’ironia sul costume sociale. Il tutto mentre in sottofondo echeggiano le musiche del loro Idolo Raffaella Carrà in un crescendo di risate sino all’epilogo quando il pubblico sollecitato da Fabio Canino rompe la quarta parete per scegliere il finale a sorpresa tra i tre possibili. Lo spettacolo, scritto da Roberto Biondi, Fabio Canino e Paolo Lanfredini, torna riproposto in una nuova e prestigiosa edizione. L’ambientazione è una casa a dir poco appariscente quasi surreale che fa da contorno agli attori vestiti con i costumi vivaci di Maria Sabato mentre i movimenti coreografici ispirati a quelli originali che Gino Landi ideò per Raffaella sono di Cristina Arrò e la regia di Piero Di Blasio.

domenica 8 novembre 2015

Francesca Vecchioni

di Rosalba Lupo

In un noto ristorante della Capitale si è svolto l'evento per la presentazione del libro della giovane scrittrice Francesca Vecchioni figlia del celebre cantautore, anche lui celebre per le sue canzoni d'amore. Il titolo del libro “T’innamorerai senza pensare” ed. Mondadori. 

Una grande festa, per raccontare un tema attuale, la normalità dell’amore omosessuale, la semplicità di una famiglia, il piacere di essere mamma, la straordinarietà di avere due bimbe. Il ristorante vegetariano Il Margutta ha ospitato la presentazione del nuovo libro di Francesca Vecchioni “T’innamorerai senza pensare”, a condurre la serata Fabio Canino, Cinzia Monreale che ha letto alcuni brani del libro. Ha introdotto la serata Reo Confesso, che ha cantato “Figlia” di Roberto Vecchioni. Insomma una serata divertente con scambi di battute tra ospiti, amici, confessioni e risate. Ad ascoltare e ad applaudire i racconti un folto pubblico di parenti, amici ed artisti: Irene Bozzi, Mita Medici, Valeria Fabrizi, Demetra Hampton, Adriana Russo, Stefania Barca, Francesco Apolloni, Nadia Bengala, Roberta Beta, Giorgia Giacobetti, Marco e Barbara Carniti, Roberta Beta, Ersilia Litrico, Giovanna Ventura, Carla Vistarini, Maridì Vicedomini, Maria Teresa Stabile, Giò di Giorgio, Marika Bollea , Matilde Amoroso e tanti altri.

Un pubblico caloroso ed attento per testimoniare che il cambiamento deve esserci, anche in Italia. “La concezione di famiglia cambia in continuazione – spiega Francesca Vecchioni – Quella che noi oggi consideriamo tale è diversa rispetto a centinaia di anni fa. La famiglia, in realtà, è una sovrastruttura: lo confermano gli studi di psicologia, ma soprattutto il fatto che il cambiamento sia stato accettato dalla legislazione di tanti Paesi”.
A seguire l’aperitivo green con polpettine di zucchine e curry, crostini con gorgonzola, noci e pere, mousse di cioccolato bianco e torta di carote. E poi le bollicine, ovviamente, per brindare ad una società più uguale per tutti, senza differenze e senza ipocrisie. Perché, come ricorda Fabio Canino durante la presentazione, citando Oscar Wilde, “Esiste solo un modo per amare: amare. Tutto il resto non conta”.