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venerdì 10 gennaio 2014

Chicche di moda di Nenella Impiglia

L’imprenditrice Nenella Impiglia esperta di moda ci svela  la Chicca: il bikini, bomba atomica della seduzione femminile.


B come bikini, simbolo di femminilità sin dal 1946, quando fu ideato e realizzato dal designer francese Louis Réard: due striminzite strisce di stoffa, peraltro già in uso nell’antichità da atlete e danzatrice greche e romane. Il designer lo chiamò come l’atollo del Pacifico, dove gli americani, dal ’46, effettuarono test nucleari. <Il mio costume avrà un effetto simile a quello di un’esplosione, ma benefica e, grazie a questo due-pezzi, le donne diventeranno bombe di seduzione>, asseriva Réard, ma anche di grande scandalo.
Louis Réard
Considerato un indumento indecente perché lasciava vedere l’ombelico,
il bikini non ebbe vita facile all’inizio: in Italia fu censurato fino alla metà degli Anni ’50 per “offesa al pubblico pudore”. Ci furono anche multe e qualche arresto. Fu solo grazie alle star del cinema che riuscì ad entrare nel guardaroba delle donne comuni. La consacrazione arrivò nel ’56 con Brigitte Bardot che lo indossò nel film "E Dio creò la donna" e sulle spiagge di St. Tropez

Da allora il mito del bikini non ha mai vacillato, è stato sempre più ridotto, reinterpretato, diventando feticcio come quello bianco indossato da Ursula Andress in 007 – Licenza di uccidere e venduto all’asta per 130 milioni di lire. E’ molto cambiato negli anni come del resto il nostro comune senso del pudore.

(Pubblicato sul settimanale Vero n. 48 – 5 dicembre 2013)

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